Fedez sarà ascoltato nell’udienza preliminare che lo vede imputato per calunnia ai danni dell’Associazione dei consumatori.
Si attende la versione di Fedez davanti al Gup del Tribunale di Roma, Marisa Mosetti, per l’udienza prevista a maggio prossimo. Il rapper, infatti, si trova al centro di un’accesa controversia legale con il Codacons, che lo ha accusato di calunnia. Le accuse riguardano le dichiarazioni fatte dal cantante nel 2020 su un presunto banner ingannevole in tema di Coronavirus pubblicato sul sito dell’Associazione.
Le dichiarazioni di Fedez: cosa rischia adesso?
Al centro della vicenda giudiziaria, ci sono le accuse mosse da Fedez contro il Codacons. Nel 2020, il rapper aveva sollevato dubbi sulla legittimità di una campagna di raccolta fondi promossa dall’associazione dei consumatori, associandola a una presunta pubblicità ingannevole legata alla lotta contro il Covid.
Queste accuse però sono state ritenute infondate dalla Procura di Roma, che ha chiesto ora al Tribunale di processare Federico Lucia per il grave reato di calunnia. “In caso di condanna, il rapper rischia fino a 6 anni di reclusione, così come previsto dal nostro ordinamento”, fa sapere in una nota il Codacons.
In attesa dell’udienza preliminare
L’udienza preliminare, durante la quale verrà deciso se procedere o meno con il processo, è stata fissata per il 6 maggio. Le parti coinvolte attendono con ansia la decisione del giudice, che potrebbe avere importanti implicazioni sia per Fedez che per l’associazione dei consumatori.
Il marito di Chiara Ferragni ha richiesto di essere ascoltato in tribunale, sostenendo la sua posizione e cercando di chiarire le sue intenzioni. Il Codacons, rappresentato dal suo presidente Carlo Rienzi, si è costituito parte civile nel processo, sostenendo di aver subito danni personali a seguito delle accuse mosse da Fedez. L’associazione mira a ottenere giustizia e a chiarire la propria posizione riguardo alla campagna di raccolta fondi incriminata.
